Terza puntata di avvicinamento al nostro appuntamento di Gubbio.
Oggi conosciamo un nuovo lato di questa cittadina diventata famosa anche per essere diventata un vero e proprio set cinematografico per la fiction "DON MATTEO"
Nata da un'idea di Enrico Oldoini, questa fiction è prodotta dalla Lux Vide S.p.A. di Matilde e Luca Bernabei in collaborazione con Rai Fiction.
Terence Hill interpreta il protagonista Don Matteo, parroco di Gubbio che spesso aiuta i Carabinieri nelle indagini. Tra gli altri attori principali figurano Nino Frassica nel ruolo del maresciallo Cecchini, Flavio Insinna nel ruolo del capitano Anceschi, e Simone Montedoro nel ruolo del capitano Tommasi.
Il protagonista Don Matteo, parroco della Chiesa di San Giovanni di Gubbio, ha un innato talento per le indagini e una profonda conoscenza dell'animo umano. Grazie all'amicizia e alla collaborazione con il maresciallo Cecchini, riesce a intrufolarsi nei casi dei Carabinieri, e spesso li risolve grazie ad un indizio decisivo che arriva sempre per ispirazione. Don Matteo è sempre gentile e disponibile verso tutti e mostra una straordinaria capacità amorevole verso le persone coinvolte nel caso e anche verso gli assassini. Le sue intrusioni non sono molto gradite al capitano della locale caserma dei Carabinieri, che cerca di tenerlo lontano dalle indagini, ma alla fine è sempre costretto a riconoscere la bravura del sacerdote.
Il nome Matteo significa "dono di Dio". Inizialmente il titolo del telefilm doveva essere Il diavolo e l'acqua santa e il sacerdote doveva chiamarsi Teodoro, un nome che, sebbene abbia lo stesso significato di "Matteo", non convinse appieno Terence Hill, il quale invece gli preferì Don Matteo.
Dal 1998, ogni anno il paese umbro si trasforma per qualche mese in un vastissimo, straordinario set. Un piacevole caos che coinvolge tutti gli abitanti.
Qui le cineprese frugano in ogni angolo. Dal Palazzo dei Consoli alla chiesa di San Giovanni, dai Ponti dell’Abbondanza a largo Migliorati.
Come è successo per altre serie televisive, anche questa funziona come invito turistico. Capita spesso che gente scesa in piazza dal pullman si avvicini alla chiesa di San Giovanni domandando se quella «è proprio la chiesa di don Matteo». Un effetto che fa piacere a tutti, come testimonia il sindaco Orfeo Goracci: «Noi non possiamo che essere grati a chi ha pensato, fatto, finanziato, interpretato “Don Matteo”. A Gubbio ha portato solo cose positive. Non solo per il ritorno dell’immagine turistica. Ma anche perché testimonia positivamente un certo modo di vivere in provincia che qui, dove il senso di identità è molto sentito, è particolarmente vivo. E aggiungo che anche noi, che siamo in paese tutti i giorni, grazie alle luci e alle inquadrature del film abbiamo visto palazzi e vie come non li avevamo visti mai: già sono molto belli, ma in tv sono splendidi».
I nostri atleti hanno promesso di svolgere sul posto una puntata speciale della fiction "Don Matteo" coordinati dallo scenografo casalino Grani Fabrizio. Vedremo cosa riusciranno a fare con il loro ciak.