CAMPIONATI DI SOCIETA’ CADETTI\E
REGOLAMENTO ASSURDO
BUONI RISULTATI INDIVIDUALI
BRUTTO INFORTUNIO PER FEDI ALESSANDRO
Un regolamento discutibile quello in vigore da ormai tre anni relativo al campionato regionale di società nell’ambito della Fidal per le categorie Cadetti\e. Più volte contestato da tecnici e mai amato dagli atleti che sono costretti a coprire molte specialità ai fini dei risultati di società , preparate a volte in maniera troppo approssimativa.
Un regolamento che danneggia società come la nostra che pur avendo un buon numero di atleti in grado di poter coprire le gare previste dal programma deve chiedere loro di fare gli straordinari per affrontare un numero alto di prove concentrate in poche gare , tre di queste previste nel mese di aprile.
Non sappiamo ancora cosa stanno attendendo nelle stanze delle direzioni regionali a riportare ad un livello più umano e accattivante, come lo era un tempo, il campionato di società di queste categorie.
Nella categoria Ragazzi\e la formula sperimentale della Coppa Toscana è stata apprezzata e sicuramente potrà continuare ad essere praticata ; da migliorare sicuramente il lato negativo delle lunghe trasferte (quest’anno ci tocca Camaiore e Pietrasanta) ed il numero troppo elevato degli atleti nelle singole giornate che obbligano a rientri a tarda serata (vedi Sesto F.no di settimana scorsa).
La fase sperimentale invece del regolamento dei cadetti\e aveva fatto vedere grandi limiti già dall’inizio. Troppe le 8 giornate di gara (divise in tre fasi) in un calendario (quello dei cadetti) che vedeva già campionati di prove multiple (4 giornate), campionati di staffetta , trofei delle province, finale regionale individuale e di società . Un totale di 18 giornate di gara in 4 mesi e mezzo di attività estiva. Veramente tanto !
E nel regolamento si invitano i ragazzi ed i loro tecnici a scegliere una specialità di riferimento tra i Lanci, Velocità , Fondo, Marcia, Salti. Fin qui sembrerebbe corretto se non fosse aggiunta la postilla che per coprire le 4 gare individuali per ogni fase occorre fare delle gare complementari . All’inizio addirittura erano imposte associando per esempio ad un lanciatore la gara di salto triplo. Adesso si può scegliere tra quelle in programma nella giornata che non fa cambiare però di molto essendo gare sempre troppo diverse l’una dall’altra. Il tutto condito da incroci e combinazioni di punteggi che nemmeno un commercialista saprebbe interpretare in maniera chiara. Noi speriamo vivamente che tutto ritorni come prima , già dalla prossima stagione, con le fasi provinciali, interprovinciali e regionali dove ogni società può schierare la propria formazione coprendo le gare in programma e dando il meglio sulla base della preparazione e della specializzazione degli atleti.
La nostra società ha voluto provare comunque anche quest’anno a stare al gioco. La prima giornata era partita zoppa essendo quasi tutti i nostri atleti impegnati nella finale nazionale di Acqui Terme. Comunque avevamo coperto dignitosamente la giornata di Firenze. A Pescia ci volevamo presentare con la squadra al completo (18 atleti) anche se sapevamo di non avere ancora la condizione migliore a causa delle poche ore di allenamento su pista a causa del cattivo tempo . All’ultimo momento alcune defezioni nel settore maschile (Tanteri, Tortelli e Rafanelli) avevano un po’ ridotto le potenzialità della nostra squadra.
Come successo gli scorsi anni anche questa volta sono venuti subito a galla tutti i limiti di questa formula. Un dirigente\tecnico è costretto dal regolamento a seguire una singola gara come Giudice Ausiliare estraniandolo dalla collaborazione sul campo nel seguire le esigenze della squadra.
Le società della provincia di Pistoia sono state inserite con quelle di Prato e Firenze. Siamo arrivati cosi ad una partecipazione di atleti troppo elevata per concentrare le gare in una sola giornata. La pedana dell’asta, del lungo e dell’alto sono state impegnate dalle 16 alle 20. Addirittura è stato messo in programma orario la gara dell’asta insieme al giavellotto utilizzando di fatto la stessa pedana. Cosi che occorreva mettere dei veri vigili ad alternare il passaggio di un giavellottista ed un astista.
I vari atleti sono stati poi costretti ad interrompere le proprie prestazioni per correre a fare un‘altra gara da una parte all’altra del campo perdendo concentrazione, facendo riscaldamenti approssimativi e costringendo i tecnici e dirigenti a corse qua e là per avvisare i giudici di mancanze temporanee o di spostamenti improvvisi. Cosi avevamo il mezzofondista (2000 m.) che doveva fare l’alto o il lungo; il discobolo che fa l’alto o i 300 m.
No, questa formula non serve né alle società , né agli atleti e né ai tecnici ; e anche quest’anno con sommo dispiacere , in quanto avevamo tutte le carte in regola per poter competere per l’accesso ai play off finali tra le migliori dodici società regionali dovremo ricorrere ai ripari e far prevalere il buon senso rispetto al “risultato ad ogni costoâ€.
Già due anni fa ci vedemmo costretti a fare una lunga lettera al presidente del comitato regionale per chiedere il perché di questo regolamento cosi pieno di lacune che ci vedeva costretti addirittura ad una doppia trasferta a Grosseto (ci avevano messo nel gruppo con i maremmani) quando invece la stessa gara si sarebbe svolta anche a Campi Bisenzio con i pratesi e fiorentini. Ci risposero che avrebbero fatto le dovute correzioni. Alcune correzioni le hanno fatte ma non bastano sicuramente.
Ma veniamo anche ai risultati . I nostri atleti sono stati all’altezza del nostro prestigio difendendosi nelle varie specialità gestendosi anche a volte in proprio nel tourbillon delle gare. Gesti spontanei di passaggio della propria maglia per coprire il compagno che aveva finito lo sforzo della gara in questo freddo e ventoso pomeriggio sono stati all’ordine del giorno. E poi il tifo per aiutare a spingere durante i 2000 lunghissimi metri , gli urli per aiutare a salire più in alto sopra l’asticella. Segni tangibili di maturità , efficienza e tanto tanto spirito di squadra. Nei cadetti, record personale nel giavellotto per
Basili Cristian (20,99 m.) e
Pagnini Simone (20,31 m.). Gli atleti seguiti da Erika Bartolozzi hanno raggiunto il quindicesimo e sedicesimo posto nella classifica generale.
Nei 2000 m. buon 7’16†per
Alunno Biagiotti Matteo seguito dal 7’51†di
Fabbri Matteo e 8’31†di
Mazzarella Antonio. 8’25†per
Rafanelli Cristina ed intorno agli 8’40†per
Morosi Francesca e Frosini Letizia. Nell’Alto la Francesca ha raggiunto un bel 1,35 m. alternandosi con i 2000 m. (!!).
Marangoni Alessia e Foglia Irene hanno chiuso con 1,20 dedicandosi poi ai 300 m. corsi in 50â€7 (Irene) e 55â€2 (Alessia). Nel Disco
Micillo Giulia ha esordito con un promettente 11,27 davanti a
Frosini Federica che raggiunge m. 11, 10 .
Nel lungo Fedi Alessandro al primo salto trova l’ottima misura di 4,39 che fa ben sperare per questa gara che sta preparando da tempo con i compagni di squadra Tanteri Andrea e Niccolai Filippo (4,37 m.) insieme al direttore tecnico Pillitteri Carmelina.
Alessandro viene poi chiamato alla partenza dei 300 m. Sospende la gara del lungo e va dalla parte opposta per fare la sua prova. Per lui la prima corsia . Partenza ottima per Alessandro che sfrutta il vantaggio della corsia e si porta in testa sugli altri 5 avversari . La lunga curva che porta al rettilineo finale in controvento non aiuta e taglia letteralmente le gambe. Alessandro agita bene le braccia e le gambe girano bene ; resiste all’attacco all’esterno degli avversari fiorentini degli Assi Giglio Rosso e Campi Universo Sport. Comincia a sentire la stanchezza a 50 metri dalla fine . L’atleta degli Assi è ormai al suo fianco , Alessandro reagisce e cerca di respingere l’attacco fino agli ultimi metri quando si lancia con il corpo letteralmente sul traguardo arrivando contemporaneamente con l’atleta biancorosso fiorentino. Alessandro perde gli appoggi e non riesce a trattenere l’equilibrio dovuto alla grossa spinta espressa nel finale e crolla pesantemente a terra col tutto il peso del corpo sopra il braccio destro. Il dolore lancinante è immediato, la smorfia di dolore fa subito capire che qualcosa non è andato nel verso giusto. Alessandro si tiene il polso e Carmelina che si avvicina nota subito qualcosa di strano . Il dottore sospetta una frattura e consiglia subito una lastra. Dopo le 20 la radiografia conferma purtroppo la prima diagnosi : frattura scomposta del polso per lo sfortunato lunghista biancoazzurro. Lo stop sarà di almeno 60 gg. tra gesso e riabilitazione. Ti aspetteremo Alessandro ! Tutti i ragazzi e ragazze sono con te e gareggeranno anche per te ! Forza Alessandro ! Anche questo fa parte del gioco della vita e ti aiuterà a crescere ed a ripartire, anche più forte di prima .
L’appuntamento è adesso per sabato prossimo 27 aprile a Sesto Fiorentino. Ma adesso le regole le facciamo noi !