BARNESCHI DAVID – UN CAMPIONE DI ALTRI TEMPI
CRONACA DI UNA VITTORIA TUTT’ALTRO CHE SCONTATA
David in pedana
A Grosseto durante i campionati nazionali ho avuto la fortuna di vivere direttamente sul campo una gara di una intensità emotiva fuori dal normale. In 26 anni di attività poche volte mi è capitato di assistere ad una prova cosi altamente strategica, emozionante e drammaticamente tirata sia dal punto psicologico che fisico. Molte singole discipline nel nostro mondo si svolgono nell’arco di pochi minuti, a volte secondi.
Quella del salto in alto è una prova del tutto particolare. Puoi restare anche ore sulla pedana , lottare con te stesso per mantenere costante la concentrazione , cercare di evitare le distrazioni esterne isolandoti dal mondo che ti circonda, con le condizioni atmosferiche che possono variare da un momento all’altro. Sensazioni ottime in un turno di salti che possono improvvisamente abbandonarti allo sconforto nel turno successivo senza lasciarti una motivazione valida.
David ed Irene - Le prime medaglie d'oro di Grosseto
Ecco , in gara questa volta non c’erano i nostri soliti ragazzi del settore giovanile … ma un atleta straordinario , eternamente ragazzo , un atleta che entra di diritto in una categoria che solo pochi eletti possono dirvi di appartenere; lui appartiene alla stretta cerchia degli “Highlander, gli Immortali” .
David , ha preparato anche quest’anno la gara dell’alto più per affetto che per obbligo. Il salto in alto o si ama o si odia , e David ha da sempre avuto rispetto e simpatia per questa disciplina che ha sempre ammirato ma tralasciato per immergersi totalmente nel suo salto in lungo. Lui ha dalla sua parte l’esperienza ; un qualcosa che si acquisisce ovviamente solo con il tempo e con la testa. Lui, naturalmente, si conosce meglio di chiunque altro ; sa quando può forzare , sa quando risparmiarsi e quando è il momento di sferrare il colpo decisivo o mollare la presa.
La gara inizia proprio quando il tempo , per l’ennesima volta in questa estate impazzita, volge alla pioggia. Mentre cadono le prime gocce , cade anche il primo avversario che non riesce a superare la quota di 1,35 lasciando gli altri 7 a contendersi il titolo nazionale. David è il campione uscente , ma quest’anno a Grosseto ,come un po’ in tutte le gare, la qualità si è alzata notevolmente e sono molti alla pari che possono giocarsi la maglia di campione Italiano.
Siamo alla misura di 1,40 e David ha deciso di iniziare la gara da qui. Salta agevolmente la misura ma qualcosa non torna nella rincorsa e lui se ne rende conto subito e ripete il movimento. … con la testa , con il corpo , all’infinito.
Ancora un altro atleta fallisce anche a questa misura , Dal Colmo di Trento, mentre Bazzanella pure lui di una societĂ trentina la supera di un niente. Restano in 6.
Lo scorso anno David arrivò a saltare la misura di 1,60 a Belluno con una sfida finale a 2 ma qui le condizioni sono completamente diverse. La pioggia non accenna a smettere e la pedana sta diventando pericolosamente scivolosa.
L’asticella viene posta a 1,45 e le cose si ripetono . Buon salto di David ma le sensazioni non sono le migliori . Troppo sotto l’asticella. David lo sente. Si muove scuotendo la testa e cercando la migliore concentrazione con quei movimenti scaramantici che lo aiutano a ritrovare le giuste sensazioni. Perché l’alto è anche questo. Devi sentirlo dentro che puoi “battere” quell’ostacolo dell’asticella che è lì che ti guarda. E una sfida , una conquista, una liberazione ogni volta che vedi che rimane su, mentre il tuo corpo ricade sul materasso con gli occhi che la vanno subito a cercare. La misura fa ancora una vittima ; Bazzanella.
Arriviamo a 1,50 in 5 atleti. Una signora misura per dei “ragazzi” che navigano intorno ai cinquanta anni di età .
Salta Vitali (Lecco) . Salto valido. Salta Faccin (Vicenza) . Salto valido. Salta David. L’asticella cade. Cosi come per gli altri 2. Qui diventa tutto in salita. Si comincia a vedere la tensione nei volti. David si muove sempre più nervosamente alla ricerca di un qualcosa che gli dia sicurezza, un appiglio che non è facile trovare in un momento di così estrema fragilità . L’asticella adesso ti sembra un ostacolo davvero insormontabile… l’hai superata centinaia di volte durante gli allenamenti … eppure non sembra la stessa quando fai il primo errore … dove sto sbagliando … non posso permettermi un altro errore che potrebbe mandarmi veramente in crisi psicologica. Non devo pensare agli altri che hanno già superato la misura. Ce la posso fare , ce la devo fare !
La pedana è sempre più pericolosa , ed ogni salto in più, può nascondere una insidia . Si è alzato anche il vento che ha abbassato la temperatura di qualche grado. David cerca un consiglio per capire cosa non va nella rincorsa, un riferimento migliore … non so cosa dirgli … chi meglio di lui potrebbe saperlo. Michel, vicino alla rete di recinzione, da qualche dritta in più, per rassicurarlo . Ma David sa benissimo cosa deve fare. Si prepara alla rincorsa ma viene interrotto dal passaggio delle atlete dei 3000 m. ; abbassa la testa, cerca nuovamente la concentrazione e riparte. Movimenti aggraziati per l’ atleta biancazzurro che sale su in aria, sfiora l’asticella che comincia a tentennare pericolosamente per infiniti secondi ... ma senza cadere giù. Un bel sospiro di sollievo ! Silvello di Vicenza non ha la stessa fortuna ; un piede perde aderenza al momento dello stacco e scivola , sbattendo violentemente la testa nei ritti che sostengono l’asticella. Un brivido per tutti ma per fortuna solo un grande spavento che gli impedisce poi di saltare come vorrebbe nell’ultima prova e deve quindi abbandonare la gara.
Paganini di Milano che si era salvato al terzo salto a 1,45 si ripete anche alla misura di 1,50.
Siamo arrivati a 1,53 m. in 4 atleti e David si posiziona provvisoriamente al terzo posto a causa degli errori effettuati. Si ricomincia.
Primo salto. Tutti incorrono nell’errore alla prima prova ; il nervosismo sale ed è tangibile negli sguardi che non si incrociano tra i 4 atleti in gara. Tutti cercano di mantenere la freddezza , ma non è facile. La pedana ormai è al limite della praticabilità e sono coscienti che chiunque riuscirà a saltare questa quota , potrebbe far significare "medaglia sicura".
David è il terzo a saltare. I primi due sbagliano la seconda prova. Tocca a lui. Sguardo fermo e deciso , si guarda un attimo intorno , qui potrebbe cambiare il corso della gara ; decide di far passare le atlete del mezzofondo. Lui lo sa, i nostri ragazzi dagli spalti lo guardano attentamente … lui che è prodigo di consigli per tutti i ragazzi più giovani adesso ha bisogno anche della loro energia positiva che si catalizzi dentro di lui, per lanciarlo al di là di questa maledetta asticella. Cerca di mantenersi caldo saltellando sul posto. Si ferma , parte , inizia la rincorsa ma qualcosa non va … si ferma 3 metri prima del materasso, scuote la testa e torna indietro sui suoi passi ripercorrendo la rincorsa a ritroso. La tensione è palpabile … i ragazzi sugli spalti stanno trattenendo il respiro , come faccio anche io per non muovere neanche un refolo di vento che potrebbe disturbare il nostro atleta. Ecco, lo vedo, più convinto … parte , tre, quattro balzi felini … ecco allo stacco … sale su su su e ricade sul materasso con l’asticella che resta incollata ai ritti. Un balzo degno di un giaguaro. Questo potrebbe essere il colpo che vale l’oro. Sale l’ovazione dal nostro settore della tribuna . Gli avversari restano ammutoliti mentre David mi regala un sorriso carico di adrenalina e di liberazione al tempo stesso. .
Siamo al terzo tentativo per i 3 avversari. Vitali di Lecco supera con particolare grinta e rabbia l’asticella mentre gli altri due sbagliano. La medaglia è adesso sicura.
Si sale a 1,56. Vitali è già pronto in pedana per sfruttare l’energia positiva acquisita dopo il precedente salto . Ma non gli basta per superare l’asticella e sbaglia.
Ecco David. Mi sembra più tranquillo e più consapevole delle sue forze . Ha ritrovato se stesso, gli occhi sono quelli dell’estrema determinazione del giaguaro pronto a saltare sulla preda. Il momento di chiaro smarrimento a 1,50 m. è ormai alle spalle, tutto dimenticato. Adesso è lui che comanda il gioco. Parte , convinto , andatura elegante e con un salto superbo, supera anche questa misura.
Potrebbe essere il colpo da KO.
Vitali visibilmente smarrito, gioca la contromossa chiedendo di sfruttare i suoi due tentativi rimasti per la misura successiva costringendo David ad un altro stress psicologico.
Saliamo a 1,58 mentre stanno scendendo anche le prime ombre della sera. David cerca di rimanere con la soglia di concentrazione alta. La prima prova non va per entrambi. Ormai ci siamo . Vitali è stremato e sembra accontentarsi dell’argento. Ecco l'ultimo salto ; fallito per pochissimo . L’asticella tentenna e cade, David è ancora campione italiano , un campione vero , un campione di altri tempi, un signore dello sport . Va a complimentarsi con tutti gli “ avversari” dando loro appuntamento per il prossimo anno .
Lui ci sarĂ ancora a lottare, per volare sempre piĂą in alto , lassĂą dove osano solo le nostre aquile biancoazzurre.
GRAZIE DAVID ! da parte di tutta la famiglia dell'Atletica Casalguidi